Il coronavirus

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All’inizio mi sono quasi arrabbiata, questo virus sconosciuto e letale si portava via i miei ultimi giorni, togliendomi figli, amici, abbracci, sorrisi, momenti di svago con le amiche, addirittura la possibilità di curarmi in serenità.  Mi chiedevo cosa avessi fatto di male per dover sopportare, oltre al fardello del tumore e tutte le sue implicazioni, anche la clausura forzata.

Ma superato lo sconcerto iniziale, ho deciso di reagire e trovare un modus vivendi anche in questo frangente, non dovevo buttare via le mie giornate.  Si trattava solo di cambiare certe abitudini. Alla mia età non è così facile modificarsi, ma ci ho provato.  E i risultati si sono visti, mi sono ritrovata piena di energie, di voglia di fare. 

Non solo, ho escogitato altri modi per non restare sola, per non sentirmi inutile, ve li racconterò.  E soprattutto ho scoperto che potevo continuare le cure, fatto indispensabile per noi, anche se con modalità diverse.  Bisogna sapersi adattare, cogliere sempre quello che c’è di positivo, anche se è poco.

E in fin dei conti anche questo blog è figlio del Coronavirus!

Momento spensierato con i miei figli e con un cammello invadente e vanitoso.