La frutta cotta

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Quando si comincia per la prima volta un trattamento chemioterapico, lo si affronta disarmati, solo con le informazioni che ti hanno dato i medici, cioè quelle indicate nel protocollo di cura.

Con il tempo sperimenti sulla tua pelle ciò che ti hanno preannunciato sarebbe accaduto, ma non è detto che succeda esattamente così, ognuno di noi reagisce in maniera diversa alla stessa cura, ho potuto constatarlo nei due anni di chemio, trascorsi oltretutto in 4 diversi ospedali.

Uno degli organi che maggiormente risente di quasi tutti i chemioterapici è l’intestino; gli oncologi infatti ad ogni visita ti fanno la domanda fatidica, che avete capito e preferisco non scrivere.

Allora, per evitare di assumere farmaci anche per l’intestino, dal momento che già ce ne prescrivono molti, esistono anche rimedi naturali, ad esempio la frutta cotta.  Non storcete la bocca schifati, è sempre meglio di una medicina.

Da tantissimi anni non la mangiavo, ma ora è diventata la compagna indispensabile ed efficace del periodo di chemio. La ricetta è facile: 3 mele golden a tocchetti, una confezione di prugne California senza nocciolo, un paio di scorze di limone, un cucchiaio di zucchero scarso.  In un pentolino con acqua portate ad ebollizione e quindi cuocete con coperchio a fuoco lento per una ventina di minuti. E’ buona tiepida, ma anche fredda.  Vi consiglio di provarla con una pallina di gelato alla vaniglia!  Mi raccomando, questa dose è per più giorni, al massimo mangiate 4/5 prugne per volta e vedete l’effetto che fanno.